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Suor Adelia aveva 68 anni la mattina in cui a Monza, a pochi passi dall’istituto dove viveva, stava attraversando la strada quando un signore alla guida di un’auto l’ha investita. È morta qualche giorno dopo in ospedale.

Nonna Anna aveva 82 anni mentre insieme alla nipotina di 8 anni attraversava sulle strisce pedonali del quartiere Bravetta di Roma. Una persona alla guida di un’auto le ha investite. Anna è morta: i testimoni hanno detto che ha protetto con il suo corpo la nipotina, l'ha amata sino all'ultimo respiro.

Inna aveva 41 anni e suo figlio Alexander, una promessa del calcio, 12 mentre stavano andando a Grottaglie a prendere il padre al termine del turno di lavoro. Una persona alla guida di un tir li ha investiti strappandogli la vita. Una famiglia distrutta, letteralmente.

Veronica, aveva 38 anni ed una figlia piccola mentre a Milano stava andando al lavoro in bicicletta quando una persona alla guida di un camion ha svoltato a destra senza vederla, uccidendola sul colpo, con un impatto così truce da scaraventare la bicicletta dall’altra parte della carreggiata.

Domenico aveva 79 anni e stava camminando con il suo cane a Torre Pellice, vicino a Torino quando un quarantenne alla guida di un’auto, perfettamente sobrio, li ha colpiti così forte mentre attraversavano la strada che li ha sbattuti entrambi contro una macchina in arrivo in direzione contraria. Sono stati uccisi sul colpo.

Gabriele aveva 21 anni mentre come ogni mattina prendeva il treno da Labaro per andare in università in centro a Roma. Mentre attraversava sulle strisce veniva prima investito da una persona alla guida di un taxi, sbalzato sull'altra corsia e qui investito da un'altra persona alla guida di un’auto. Il suo corpo giovane e matoriato restava li. Gabriele è il quarto morto di una compagnia di amici di Roma nord: Gaia, Camilla, Leo e Gabriele. Quattro amici morti sulla strada, non contemporaneamente

Queste sono solo pochissime di oltre 3.000 storie che ogni anno si verificano sulle strada del nostro Paese. 3.000 famiglie italiane la cui vita viene distrutta per la sola “colpa” di abitare in una nazione senza sicurezza stradale.

Le leggi che voi scrivete e approvate possono fare due cose: salvare vite umane o provocare ulteriori vittime e ulteriore dolore.

Non vi è alcun dubbio che l’attuale formulazione del “Nuovo Codice della Strada” - oltre i proclami - andrà a peggiorare la situazione nelle strade. Perché la sicurezza stradale non si fa con l’ideologia, in un verso o nell’altro, si fa studiando i dati e applicandoli.

Tutte le principali associazioni vittime della strada vi hanno recentemente scritto una lettera, un accorato appello, dicendo: “Si tratta di decidere - e siete ancora in tempo a farlo - se volete dare o meno priorità alla protezione della vita”.

Qui trovate la lettera e le proposte ribadite anche nelle recenti audizioni: https://www.codicedellastrage.it/LetteraFamiliariSenato_20240711.pdf

La scelta è vostra, così come è vostra la responsabilità politica di diminuire, o far ancora aumentare, la probabilità che io, voi, tutti noi, possiamo morire in strada.

Salvatemi, salvateci, vi prego. |